La 36a Brigata porta il nome di Alessandro Bianconcini, antifascista e partigiano comunista imolese fucilato alla schiena al Poligono di tiro di Bologna il 27 gennaio 1944, per rappresaglia dopo l'uccisione del federale fascista Eugenio Facchini. La Brigata opera nel territorio dell'Appennino Tosco-Emiliano dall'autunno inverno 1943, primo comandante Libero Lossanti, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, con Guido Gualandi, commissario politico.
La Brigata, inquadrata nella Divisione Bologna Montagna "Lupo", รจ organizzata in quattro battaglioni. I caduti sono 172 e 121 i feriti. 1.597 i partigiani riconosciuti, 102 patrioti, innumerevoli i benemeriti.