I partigiani

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Zoboli Luigi

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Zoboli Luigi, «Luigino», nasce il 16 Giugno 1894 a Bologna; ivi residente nel 1943. Ragioniere e impiegato. Iscritto al PRI e al PdA.

Educato dal padre agli ideali laici e repubblicani, aderisce giovanissimo al PRI. È interventista e, durante la prima guerra mondiale, combatte sul Carso restando ferito.

Nel dopoguerra milita nellʼala operaista del PRI ma, a differenza della maggior parte dei militanti di quel gruppo, non passa al PSI.

Deciso oppositore del fascismo, nel 1938 aderisce al movimento Giustizia e Libertà. Nel 1942 vede con favore la nascita del Partito d'Azione, ma resta nel PRI dal quale esce dopo 1ʼ8 Settembre 1943, dopo l'occupazione tedesca. Disapprova la decisione del PRI di non aderire alla lotta di liberazione, per la nota pregiudiziale antimonarchica, e passa al PdA del quale diviene uno dei massimi dirigenti e, per qualche tempo, lo rappresenta nel Comitato di Liberazione Nazionale.

Milita nellʼ8ª brigata Masia GL, con funzione di commissario politico.

A seguito della delazione di due spie infiltrate, Paolo Kesler e Ivo Zampanelli, viene arrestato dalla GNR nel maggio 1944. Il comando della GNR organizza una scambio tra lui e il noto squadrista Giuseppe «Peppino» Ambrosi, il quale si era fatto catturare da una squadra di falsi partigiani.

È una trappola: nella notte tra il 3 e il 4 Settembre 1944 cadono una ventina di dirigenti del PdA e della brigata. Il 19 Settembre 1944, processato dal Tribunale militare straordinario di guerra, è condannato a morte con altri sette compagni di lotta. Viene fucilato al poligono di tiro di Bologna il 23 Settembre 1944.

Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dal 9 Settembre 1943 al 23 Settembre 1944.

 

 

Il monumento

Il poligono di tiro

Bassanelli Sario

Caselli Sante

Gatto Arturo

Giurini Mario

Masia Massenzio

Quadri Armando

Zanelli Pietro

 

Giù