Muratori Pietro, detto «Carlino», nasce lʼ8 Novembre 1921 a Bologna, dove è ancora residente nel 1943. Lavora come operaio marmista.
Milita nella 36ª brigata Bianconcini Garibaldi e opera sullʼAppennino tosco-emiliano.
Rimane gravemente ferito negli scontri che si tengono a S. Maria di Purocelo (Brisighella - RA) tra il 10 e il 13 Ottobre 1944. Quando il grosso della brigata, sotto la pressione tedesca, deve spostarsi verso Forlì, è lasciato nella canonica della chiesa di Cavina (Fognano – RA), con altri sei partigiani feriti intrasportabili. Restano con loro per curarli il medico Ferruccio Terzi, lo studente in medicina Renato Moretti e i partigiani Sergio Minozzi e Laura Guazzaloca, che fungono da infermieri. Il 14 Ottobre vengono tutti catturati dai tedeschi, che li risparmiano perché due soldati tedeschi raccontano di essere stati da loro curati. Trasferiti nellʼospedale di Brisighella (RA), il 18 Ottobre vengono prelevati dalle brigate nere di Faenza, le quali hanno scoperto l'accaduto.
Essi sono trasportati a Bologna, il 20 Ottobre 1944 e subiscono la fucilazione al poligono di tiro, dopo essere stati torturati. Tutti tranne Guazzaloca, che viene fucilata a Modena.
Riconosciuto partigiano dal 10 Aprile 1944 al 20 Ottobre 1944.