I partigiani

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Giovannini Germano

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Giovannini Germano, «II biondo», nasce il 16 Febbraio 1926 a Borgo Panigale (BO). Nel 1943 è residente a Bologna. Operaio meccanico alla Sabiem Parenti.Dopo lʼ8 Settembre 1943, data del proclama Badoglio, entra nelle fila del movimento partigiano e fin dagli inizi diʼOttobre si occupa del trasporto di armi e munizioni per i primi gruppi partigiani.

Il 9 Febbraio 1944 è inviato nella zona dove si stava formando la 4ª brigata Garibaldi (in seguito 36ª brigata Bianconcini Garibaldi).

Il distaccamento a cui si era aggregato viene sorpreso da un rastrellamento nazifascista il 22 Febbraio 1944 nei pressi di Palazzuolo sul Senio (FI). Trinceratosi con tre compagni in una casa, protegge la ritirata degli altri e viene catturato e portato a Imola, poi a Bologna in S. Giovanni in Monte e infine nel carcere di Castelfranco Emilia (MO). Il 17 Settembre 1944 il carcere è colpito da un bombardamento aereo alleato, così ha occasione di fuggire e raggiungere i partigiani della 63ª brigata Bolero Garibaldi.

Cade in combattimento a Rasiglio (Monte S. Pietro) lʼ8 Ottobre 1944. Lo zio Alessandro Bianconcini cade nella Resistenza.

Riconosciuto partigiano nella 7ª brigata del Gruppo d'Azione Patriottica Gianni Garibaldi dal 9 Febbraio 1944 allʼ8 Ottobre 1944.

 

La lapide in via dello Scalo

Giù