I partigiani

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Bartolini Romeo


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Bartolini Romeo. Nato lʼ11 Aprile 1901 a Imola, dove è ancora residente nel 1943. Operaio alla Cogne.

Nel 1923 emigra in Belgio per lavoro. Avendo svolto attività antifascista, appena rimpatriato viene arrestato il 12 Ottobre 1933 e resta in carcere fino al 10 Novembre.

Il 17 Dicembre 1934 è incarcerato di nuovo. In seguito subisce due ammonizioni.

Subisce l'arresto per la terza e ultima volta a Imola il 16 Dicembre 1943, a seguito di un attentato contro la caserma della Guardia Nazionale Repubblicana. Viene processato il 26 Gennaio dell'anno successivo a Bologna, insieme ad altri nove patrioti, da un tribunale speciale costituitosi per decidere la rappresaglia a seguito dellʼuccisione del segretario della federazione bolognese del PFR Eugenio Facchini.

Le condanne emesse (9 a morte e una a 30 anni di reclusione) sono così motivate: «Per avere dal 25 Luglio 1943 in poi, in territorio del Comando militare regionale, con scritti e con parole, con particolari atteggiamenti consapevoli e volontarie omissioni e con atti idonei ad eccitare gli animi, alimentato in conseguenza lʼatmosfera del disordine e della rivolta e determinato gli autori materiali dellʼomicidio a compiere il delitto allo scopo di sopprimere nella persona del Caduto il difensore della causa che si combatte per lʼindipendenza e lʼunità della patria».

La fucilazione ha luogo al poligono di tiro di Bologna il 27 Gennaio 1944 con il fratello Alfredo, Alessandro Bianconcini, Silvio Bonfigli, Cesare Budini, Ezio Cesarini, Francesco DʼAgostino, Zosimo Marinelli.

Sante Contoli e Luigi Missoni invece ricevono pene detentive.

Il suo nome e quello del fratello Alfredo sono stati dati a una strada di Imola.

 

 

 


Il monumento

Il poligono di tiro

Bartolini Alfredo

Bianconcini Alessandro

Bonfigli Silvio

Budini Cesare

Cesarini Ezio

D'Agostino Francesco

Marinelli Zosimo

 


Giù