I partigiani

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Bartolini Alfredo


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Bartolini Alfredo. Nasce il 23 Settembre 1916 a Imola, dove è residente nel 1943. Operaio alla Cogne.

Viene arrestato e sommariamente processato a Bologna insieme ad altri nove patrioti da un tribunale speciale costituito per decidere la rappresaglia a seguito dellʼuccisione del segretario federale fascista Eugenio Facchini.

Le condanne emesse (9 pene di morte e una a 30 anni di reclusione) sono così motivate: «Per aver dal 25 Luglio 1943 in poi, in territorio del comando militare regionale, con scritti e parole, con particolari atteggiamenti consapevoli e volontarie omissioni e con atti idonei ad eccitare gli animi, alimentato in conseguenza lʼatmosfera del disordine e della rivolta e determinato gli autori materiali dellʼomicidio a compiere il delitto allo scopo di sopprimere nella persona del Caduto [il federale fascista, ndr] il difensore della causa che si combatte per lʼindipendenza e lʼunità della patria».

Subisce la fucilazione il 27 Gennaio 1944 al poligono di tiro di Bologna insieme al fratello Romeo, Alessandro Bianconcini, Cesare Budini, Zosimo Marinelli, Silvio Bonfigli, Ezio Cesarini, Francesco DʼAgostino.

Sante Contoli e Luigi Missoni ricevono pene detentive.

Riconosciuto partigiano nella 7ª brigata del Gruppo d'Azione Patriottica Gianni Garibaldi dal 9 Settembre 1943 al 27 Gennaio 1944.

Il suo nome e quello del fratello Romeo sono stati dati a una strada di Imola.

 

 

 

 

Il monumento

Il poligono di tiro

Bartolini Romeo

Bianconcini Alessandro

Bonfigli Silvio

Budini Cesare

Cesarini Ezio

D'Agostino Francesco

Marinelli Zosimo

Giù