Terzi Ferruccio nasce il 16 Luglio 1916 a Bologna, dove è residente nel 1943. Laureato in medicina. Durante gli anni universitari è responsabile della sezione cinematografica del Gruppo Universitario Fascista - per il quale gira alcuni documentari a carattere medico - e collaboratore di “Architrave”, il mensile del GUF che si oppone al regime.
Milita nella 66ª brigata Jacchia Garibaldi e successivamente nella 36ª brigata Bianconcini Garibaldi e opera sullʼAppennino tosco-emiliano. Con altri medici e studenti in medicina fa parte del servizio sanitario delle due brigate.
Prende parte ai combattimenti che si tengono a S. Maria di Purocelo (Brisighella - RA) tra il 10 e il 13 Ottobre 1944. Quando il grosso della brigata, sotto la pressione tedesca, deve spostarsi verso Forlì, decide di restare per curare 7 partigiani, feriti e intrasportabili, che erano stati lasciati nella canonica della chiesa di Cavina (Fognano - RA). Restano con lui lo studente in medicina Renato
Moretti e gli infermieri partigiani Laura Guazzaloca e Sergio Giulio Minozzi. Due militari tedeschi, catturati dai partigiani e curati perché feriti, testimoniano di essere stati «trattati bene». Per questo sia i feriti che i loro assistenti, quando vengono catturati dai tedeschi, sono trasferiti nellʼospedale di Brisighella. A quanto risulta, è la prima volta che i tedeschi rispettano un patto fatto con i partigiani per risparmiare la vita ai feriti.
Le brigate nere di Faenza (RA), quando vengono informate della presenza dei partigiani feriti e dei sanitari che li curano, fanno irruzione nellʼospedale e li catturano. Trasportato a Bologna con i compagni di lotta, subisce la fucilazione, dopo essere stato torturato, tra il 18 e il 20 Ottobre 1944 al poligono di tiro.
Riconosciuto partigiano con il grado di sottotenente dal 10 Aprile 1944 al 20 Ottobre 1944. Gli è stata conferita la medaglia dʼargento alla memoria con la seguente motivazione: «Valoroso Ufficiale Medico, fedele alle leggi dellʼonore, rifiutava sdegnosamente ogni collaborazione con gli oppressori della Patria per aderire alla causa della Libertà prodigandosi instancabilmente nella organizzazione e nel funzionamento di infermerie per i partigiani. Nei primi giorni dellʼottobre 1944, nel corso di un rastrellamento condotto da preponderanti forze nemiche, veniva sorpreso ed arrestato unitamente ad altri partigiani nella canonica di Ca' di Cavina adibita ad infermeria. Il 20 ottobre 1944, nel poligono di Tiro a Segno di Bologna affrontava, con ammirevole comportamento, il plotone di esecuzione, concludendo la sua esistenza di medico generoso e di intrepido soldato». Bologna, 20 ottobre 1944.