Borghi Giovanni, “Gianni”, nasce il 23 Luglio 1924 a Bologna; dove resiede nel 1943. Lavora come tornitore e ha la licenza elementare.
Milita nella 36ª brigata Bianconcini Garibaldi e opera sullʼAppennino tosco-emiliano.
Resta gravemente ferito negli scontri che si tengono a S. Maria di Purocielo (Brisighella - RA), tra il 10 e il 13 Settembre 1944. Quando il grosso della brigata, sotto la pressione tedesca, deve spostarsi verso Forlì, viene lasciato nella canonica della chiesa di Cavina (Fognano - RA), con altri sei partigiani feriti e intrasportabili. Restano con loro per curarli il medico Ferruccio Terzi, lo studente in medicina Renato Moretti e gli infermieri partigiani Laura Guazzaloca e Sergio Minezzi. Quando i tedeschi catturano i sette feriti e i quattro operatori sanitari, risparmiano loro la vita perché due militari tedeschi feriti dichiarano di essere stati curati e salvati.
Feriti e medici sono trasferiti dai tedeschi nellʼospedale di Brisighella. Quando le brigate nere di Faenza (RA), vengono a conoscenza della cosa, fanno irruzione nellʼospedale e catturano gli undici partigiani.
Trasportati a Bologna i partigiani subiscono la tortura e poi la fucilazione (tutti tranne Guazzaloca che verrà fucilata a Modena) tra il 18 e il 20 Ottobre 1944 al poligono di tiro.
Riconosciuto partigiano dal 22 Aprile 1944 al 18 Ottobre 1944.