I giorni della libertà

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Quadri Armando

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Quadri Armando nasce il 9 Aprile 1897 a Bologna; ivi residente nel 1943. Ragioniere. Iscritto al PRI e poi al PdA.

Appena ventenne partecipa alla prima guerra mondiale e resta ferito due volte. Nel dopoguerra prende parte alle lotte democratiche contro il nascente fascismo. Con altri ex combattenti è tra i fondatori della sezione bolognese di Italia libera e nel 1926 promuove la sezione bolognese della Giovane Italia.

II 12 Ottobre 1926 subisce il primo arresto, per la sua attività politica, e 1ʼanno successivo si dimette dal Banco di Roma, non avendo voluto iscriversi al PNF.

Nel 1930 aderisce al movimento GL e per alcuni anni fa parte del gruppo dirigente bolognese. Alla fine del 1942 è tra i fondatori della sezione bolognese del PdA pur continuando a militare nel PRI, dal quale esce nel settembre 1943. Nella primavera 1943 subisce l'arresto, con numerosi altri esponenti dellʼantifascismo bolognese. Riottiene la libertà dopo la caduta del regime fascista. II 16 Settembre 1943, con 1ʼinizio della Resistenza, nella sede del laboratorio di sartoria della moglie Amorina Testoni in via Oberdan 6, si tiene la prima riunione del gruppo regionale del Comitato di Liberazione Nazionale.

Diviene il rappresentante del PdA nel CLN e per qualche tempo fa parte anche di quello dʼImola e mantiene questa carica sino al marzo 1944 quando - essendo stato arrestato e subito dopo rilasciato – è sostituito. Lasciata 1ʼattività politica, si dedica a quella militare, divenendo uno dei dirigenti delle brigate GL di Città e Montagna.

Fa parte del gruppo ristretto che organizza il salvataggio della dotazione di radium dellʼospedale S. Orsola. Nellʼagosto è arrestato e subito dopo rilasciato. In quei giorni altri militanti del PdA subiscono l'arresto e poi ottengono il rilascio, perchè i fascisti, che erano riusciti a infiltrare due spie nella brigata, mirano a identificare tutto il gruppo dirigente.

II 3 Settembre 1944 viene nuovamente arrestato con altri 22 partigiani. Durante la detenzione, nella caserma della GNR in via Borgolocchi, viene torturato, come i suoi compagni. II 19 Settembre compare davanti al Tribunale militare straordinario di guerra e riceve la condanna a morte, con altri sette compagni, con sentenza eseguita il 23 Settembre 1944 al poligono di tiro di Bologna. Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dallʼl Ottobre 1943 al 23 Settembre 1944. Al suo nome e stata intitolata una strada di Bologna.

Gli è stata concessa la medaglia dʼargento alla memoria con la seguente motivazione: «Durante la lotta di liberazione, operando alle dirette dipendenze del Comando militare regionale partigiano dellʼEmilia Romagna, rese servizi vivamente apprezzati con multiforme, indefessa, intelligente attività. Organizzò aviolanci, riconobbe minutamente le situazioni nemiche ai Passi della Futa e della Raticosa e nelle valli del Setta e del Reno, espletò numerose, delicate e pericolose missioni. Caduto nella mani del nemico, che da tempo lo ricercava, tenne esemplare contegno e, portato davanti al plotone di esecuzione, affrontò da valoroso la morte nel nome dʼItalia». Zona di Bologna, dicembre 1943 - settembre 1944.

 

 

Il monumento

Il poligono di tiro

Bassanelli Sario

Caselli Sante

Gatto Arturo

Giurini Mario

Masia Massenzio

Zanelli Pietro

Zoboli Luigi

Giù