Bassanelli Sario, nasce il 30 Agosto 1919 a Brescia. Studente universitario in giurisprudenza e ufficiale dellʼesercito.
Milita nellʼ8ª brigata Masia Giustizia e Libertà, con lʼincarico di ufficiale di collegamento con la divisione Bologna.
Viene arrestato il 3 Settembre 1944 unitamente al comando della brigata per la delazione di due spie infiltrate nel PdA, Paolo Kesler e Ivo Zampanelli.
Processato dal tribunale militare straordinario di guerra il 19 Settembre 1944, viene condannato a morte assieme ad altri sette compagni e fucilato il 23 Settembre 1944 al poligono di tiro di Bologna. Riconosciuto partigiano dallʼ1 Febbraio 1944 al 23 Settembre 1944. Gli è stata conferita la medaglia dʼargento alla memoria, con la seguente motivazione: «Anima fiera ed ardente di Patriota, consacrò la sua vita alla causa della Libertà per il cui raggiungimento compi lʼestremo sacrificio. Arrestato dai nazifascisti, per circa un mese fu sottoposto a continui interrogatori durante i quali il nemico non gli risparmiò torture e servizie pur di fargli rivelare notizie e informazioni sul movimento partigiano. Ma non una parola usci dalle labbra sue se non di fede per la giusta causa e di rampogna per lʼodiato nemico. Processato fu condannato a morte e dopo pochi giorni venne fucilato. Cadde sotto il piombo nemico gridando «Viva lʼItalia». Zona di guerra, 23 settembre 1944. Al suo nome è stata intestata una strada di Bologna.