Bonfigli Silvio. Nasce il 5 Marzo 1885 a Ferentino (FR). Nel 1943 è residente a Bologna. Lavora come impiegato.
Dapprima attivo nella lotta di liberazione in Umbria, passa poi a Bologna.
Viene arrestato e sommariamente processato a Bologna insieme ad altri nove patrioti da un tribunale speciale costituitosi espressamente per decidere la rappresaglia in seguito allʼuccisione del segretario federale fascista Eugenio Facchini.
Le condanne emesse (9 pene di morte e una a 30 anni di reclusione) sono così motivate: «Per aver dal 25 luglio 1943 in poi, in territorio del comando militare regionale, con scritti e con parole, con particolari atteggiamenti consapevoli e volontarie omissioni e con atti idonei ad eccitare gli animi, alimentato in conseguenza lʼatmosfera del disordine e della rivolta e determinato gli autori materiali dellʼomicidio a compiere il delitto allo scopo di sopprimere nella persona del Caduto il difensore della causa che si combatte per lʼindipendenza e lʼunità della patria».
Subisce la fucilazione il 27 Novembre 1944 al poligono di tiro di Bologna insieme ad Alfredo Bartolini, Romeo Bartolini, Alessandro Bianconcini, Ezio Cesarini, Cesare Budini, Zosimo Marinelli, Francesco DʼAgostino.
Sante Contoli e Luigi Missoni ricevono pene detentive.