Cronologia

La Cronologia Partigiana e' scandita dagli eventi ricordati nelle lapidi e nei monumenti.
Ognuno di loro e' un tassello della storia della citta' durante l'occupazione nazista dall'8 settembre 1943 al 21-25 aprile 1945, i giorni della Liberazione.
Tanti sono gli episodi di Resistenza delle donne e degli uomini che hanno lottato per la liberta', simboli del dolore e del sacrificio che ricordano i caduti, gli scontri e le battaglie.
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L'Armistizio

L'8 settembre 1943 il Capo del governo, Maresciallo Badoglio, alle 19,45 proclama:

 

"Il Governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower comandante in capo delle forze alleate anglo-americane".

 

L'annuncio è confuso, tortuoso, non è la fine della guerra e il ritorno della pace, ma l'inizio di una tragedia annunciata, il grande equivoco che consegna l’Italia alla Germania nazista. L’esercito italiano è lasciato senza direttive e comando, di qui lo sbandamento, il «tutti a casa» che caratterizza quelle ore drammatiche di smarrimento. È l’amarezza del risveglio da ogni facile illusione e la durezza dei nuovi drammatici eventi a contrassegnare i giorni che seguono, con le prime deportazioni nei campi di concentramento in Austria, in Germania e altrove, dei nostri soldati rimasti senza guida, che i tedeschi disarmano e fanno prigionieri.

 

A tarda sera si riuniscono i dirigenti del fronte antifascista che decidono la lotta contro i tedeschi. Alla riunione sono presenti i rappresentanti del Psiup, Partito comunista e Partito d'azione.

Il generale Alberto Terziani, comandante militare della Difesa territoriale, è fatto prigioniero nella notte tra l’8 e il 9 settembre, quando i tedeschi occupano la città senza incontrare resistenza. I reparti militari, rimasti senza ordini, si arrendono. La mattina dell'8 settembre, alcune ore prima dell'annuncio alla radio dell'armistizio, Carmine Mancinelli ed Ettore Trombetti, a nome del comitato antifascista, si erano incontrati con il generale Terziani per cercare di convincerlo della gravità della situazione e della volontà popolare di opporsi ai tedeschi per difendere la città e il suo onore con la distribuzione delle armi per condurre una lotta comune insieme ai soldati, ma senza ottenere risultati.

I quotidiani bolognesi «L’Avvenire d’Italia» e «il Resto del Carlino» escono listati a lutto e decidono di cessare le pubblicazioni. Quest'ultimo riprenderà le pubblicazioni il giorno 16 settembre sotto la direzione di Giorgio Pini.

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