BARTOLINI RENATO 1925
PIZZOLI MAURO 1924
ZUPPIROLI VALENTINO 1925
ALBERTINI FRANCO 1925
PATRIOTI
MILITANTI DEL PARTITO
COMUNISTA E SOCIALISTA
RISPONDENDO AL RICHIAMO
DELLA PATRIA IMPUGNAVANO
LE ARMI CHE ESSI STESSI
AVEVANO CONQUISTATO
IMMOLAVONO LA LORO GIOVANE
VITA COMBATTENDO CONTRO
IL TEDESCO E I TRADITORI FASCISTI.
GLORIA ETERNA AGLI EROI
DELLA PATRIA
Lapide posta in via delle Fonti, in memoria di Renato Bartolini, Mauro Pizzoli, Valentino Zuppiroli e Franco Albertini, partigiani sorpresi dai soldati tedeschi, mentre, presso una casa colonica di Corticella (Bologna), cercavano di liberare del bestiame requisito.
Altri due partigiani, presenti durante l'azione, riuscirono a fuggire, mentre loro furono portati al comando militare di S. Anna (Bologna), torturati e poi ricondotti in via delle Fonti, dove furono impiccati ai pali della elettrificazione tranviaria il 29 Ottobre 1944.
Allʼindomani le madri dei partigiani impiccati, con l'ausilio di un ciclofurgoncino, sfidando le sentinelle, si aiutarono lʼuna con lʼaltra per sottrarre dal cappio i corpi dei figli che, poi, portarono ognuna presso le proprie case.
Lʼepisodio fu riferito in un volantino pubblicato dai Gruppi di Difesa della Donna di Bologna e provincia il 12 Gennaio 1945.
Il cippo funebre ricorda anche la tragica morte di Franco Albertini, giovane operaio, militante nel 4° battaglione Pinardi della la brigata Irma Bandiera Garibaldi, ucciso a bruciapelo il 28 Ottobre 1944, sempre in via delle Fonti, mentre era impegnato in un'azione di recupero armi.
La lapide, posta al numero 34 di via delle fonti di Corticella, è in marmo bianco, grandezza 50 x 100.