Pizzoli Mauro, «Pzulein», nato a Castel Maggiore, da Agostino e Olga Ballandi.
Falegname, prestò servizio militare nel genio dal 26 agosto allʼ8 settembre 1943.
Militò a Bologna nel 3° btg Ciro della 1ª brg Irma Bandiera Garibaldi con funzione di comandante di plotone. Il 28 ottobre 1944 fu sorpreso, con altri suo compagni, presso una casa colonica di Corticella (Bologna) mentre cercava di liberare del bestiame requisito.
Due partigiani riuscirono a fuggire, mentre Pizzoli, insieme a Renato Bartolini e Valentino Zuppiroli, fu portato al comando militare di S. Anna (Bologna), torturato e poi riportato in via delle Fonti, dove fu impiccato, insieme agli altri due compagni, ai pali dellʼelettrifìcazione tranviaria il 29 ottobre 1944.
Il giorno seguente, le madri dei partigiani impiccati, con un ciclofurgoncino, sfidando le sentinelle, riuscirono a liberare dal cappio il corpo dei propri figli, per riportarli a casa.
Lʼepisodio fu riferito in un volantino pubblicato dai Gruppi di difesa della donna di Bologna e provincia il 12 gennaio 1945.
Riconosciuto partigiano dallʼ1 febbraio 1944 al 29 ottobre 1944.