I giorni della libertà

01 aprile 1944: Remigio Venturoli
Remigio Venturoli è prelevato dai fascisti nel panificio di...
01 aprile 1944: Via della Certosa (mura esterne)
Francesca Edera De Giovanni, Attilio Diolaiti, Egon Brass, D...
18 aprile 1945: Bonvicini Otello
          &nbs...
18 aprile 1945: Via Scandellara
Il gruppo di tredici partigiani appartenenti alla 7ª GAP Gi...
18 aprile 1945: Gruppi Pietro
       Gruppi Pietro. Nasce il 28...
21 aprile 1945: via Caravaggio
Descrizione LapideBentivogli GiuseppeVincenzi Sante
21 aprile 1945: Via Caravaggio
 NELLA NOTTE SUL 21 APRILE 1945GIUSEPPE BENTIVOGLI SOCIALIS...
21 aprile 1945: Liberazione Bologna
XXI APRILE 1945 – XXI APRILE 1970L\'ALBA DEL XXI APRILE 19...
21 aprile 1945: Porta Maggiore
  DA QUESTA PORTA,LA MATTINA DEL 21 APRILE 1945,ENTRARONO ...
25 aprile 1945: Via dello Scalo
  Lapide commemorativa posta a cura del Partito Comunista ...
25 aprile 1945: Via Pietralata
Lapide alla memoria dei partigiani comunisti caduti nella Lo...
25 aprile 1945: Via della Crocetta
  Lapide dedicata ai tredici partigiani del rione caduti n...
25 aprile 1945: Medaglia d'Oro
   Descrizione lapide
25 aprile 1945: Via Giuseppe Bentivogli
La Lapide ricorda i nomi di trentatre caduti della zona di v...
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Spadoni Otello

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Spadoni Otello, «Fulmine», nasce il 28 Agosto 1925 a Ozzano Emilia. Nel 1943 risiede a Bologna. Operaio metallurgico. Subito dopo lʼinizio della guerra di liberazione fa parte dei primi gruppi armati che si costituirono nella zona di Pontevecchio e partecipa a numerose azioni. Nel marzo 1944 si trasferisce nella valle del Piave, in provincia di Belluno, e combatte in una brigata della divisione Nannetti. Ammalatosi, rientra a Bologna. Dopo la guarigione si unisce alla squadra Temporale della 7ª brigata del Gruppo d'Azione Patriottica Gianni Garibaldi con funzione di capo nucleo. Premde parte a tutte le azioni della formazione nellʼautunno-inverno 1944.

Il 3 Gennaio 1945, mentre transita lungo via dʼAzeglio con altri due partigiani in seguito ad un'azione, viene fermato dalla spia Lidia Golinelli «Vienna» e indicato alle brigate nere che la accompagnano. Catturato e trascinato in piazza Nettuno, è fucilato davanti a palazzo dʼAccursio, in quello che i fascisti chiamano «Il posto di ristoro dei partigiani».

Riconosciuto partigiano dal 13 Settembre 1943 al 3 Gennaio 1945.

 

Via Oretti

Giù