Pioppi Arrigo, «Bill», nasce lʼ8 Maggio 1923 a Sala Bolognese, dove è residente nel 1943. Autista con licenza elementare. Dopo lʼ8 Settembre 1943 entra nella clandestinità per non rispondere alla domanda di leva. Da Sala Bolognese si sposta a Castel Maggiore ed entra a far parte del distaccamento della 7ª brigata del Gruppo d'Azione Patriottica Gianni Garibaldi con funzione di comandante di battaglione.
Partecipa alle principali operazioni del gruppo – sia contro le sedi fasciste che per difendere il bestiame e il raccolto dalle razzie fasciste - raggiungendo ben presto un alto grado di preparazione militare. Per questo viene scelto per far parte del gruppo di dodici gappisti che il 9 Agosto 1944 assale il carcere di S. Giovanni in Monte liberando i detenuti politici e comuni.
Il 14 Ottobre comanda uno dei quattro gruppi che partecipano al combattimento per liberare Araldo Tolomelli e altri partigiani tenuti prigionieri nel capanno della famiglia colonica Guernelli a Sabbiuno (Castel Maggiore). I partigiani prigionieri vengono liberati, ma nello scontro muore Franchini e i fascisti, per vendicare i trentasei loro caduti, il giorno dopo fucilano trentasei civili. Nominato comandante del distaccamento, alla fine di ottobre ha lʼordine dal CUMER di trasferirsi a Bologna e di sistemarsi nella base dellʼex ospedale Maggiore, in via Riva Reno, in vista di quella
che si riteneva lʼimminente insurrezione popolare.
Il 7 Novembre 1944, durante la battaglia di Porta Lame, esce dalla base alla testa dei suoi uomini e, con il distaccamento di Anzola Emilia agli ordini di Sugano Melchiorri, attacca alle spalle i nazifascisti nei pressi di Porta Lame. Colti di sorpresa, i tedeschi e i fascisti devono allentare la stretta attorno alla base dellʼex macello comunale dove, dalla mattina, è in corso un combattimento con un altro distaccamento della 7ª brigata del Gruppo d'Azione Patriottica Gianni Garibaldi, il quale può sganciarsi con le armi e i feriti. Rientra nella base di Castel Maggiore, dopo il «proclama Alexander», ma con il suo distaccamento non dà tregua al nemico nei mesi invernali.
Il 21 Aprile 1945, su ordine del CUMER, torna a Bologna per prendere parte allʼinsurrezione popolare.
Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dal 15 Novembre 1943 alla Liberazione.