I giorni della libertà

01 aprile 1944: Remigio Venturoli
Remigio Venturoli è prelevato dai fascisti nel panificio di...
01 aprile 1944: Via della Certosa (mura esterne)
Francesca Edera De Giovanni, Attilio Diolaiti, Egon Brass, D...
18 aprile 1945: Bonvicini Otello
          &nbs...
18 aprile 1945: Via Scandellara
Il gruppo di tredici partigiani appartenenti alla 7ª GAP Gi...
18 aprile 1945: Gruppi Pietro
       Gruppi Pietro. Nasce il 28...
21 aprile 1945: via Caravaggio
Descrizione LapideBentivogli GiuseppeVincenzi Sante
21 aprile 1945: Via Caravaggio
 NELLA NOTTE SUL 21 APRILE 1945GIUSEPPE BENTIVOGLI SOCIALIS...
21 aprile 1945: Liberazione Bologna
XXI APRILE 1945 – XXI APRILE 1970L\'ALBA DEL XXI APRILE 19...
21 aprile 1945: Porta Maggiore
  DA QUESTA PORTA,LA MATTINA DEL 21 APRILE 1945,ENTRARONO ...
25 aprile 1945: Via dello Scalo
  Lapide commemorativa posta a cura del Partito Comunista ...
25 aprile 1945: Via Pietralata
Lapide alla memoria dei partigiani comunisti caduti nella Lo...
25 aprile 1945: Via della Crocetta
  Lapide dedicata ai tredici partigiani del rione caduti n...
25 aprile 1945: Medaglia d'Oro
   Descrizione lapide
25 aprile 1945: Via Giuseppe Bentivogli
La Lapide ricorda i nomi di trentatre caduti della zona di v...
Su

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampa

Mandini Elio

 

   mandini_elio_3f   mandini_elio_5f

 

mandini_elio_5r

 

Soprannominato «DʼArtagnan», Mandini Elio nasce il 26/07/1923 a Granarolo Emilia, da Lorenzo e Adalcisa Mandrioli. Rimasto orfano all'età di 6 anni, grazie all'impegno della madre continua gli studi, frequentando la facoltà di Ingegneria all'Università di Bologna.

Determinante l'amiciza con il compagno di liceo e inseperabile amico Oder Bolelli, con cui condivide il periodo della lotta partigiana e, caduto il fascismo, l'attività di stampa clandestina. Altri esponenti del gruppo di resistenza sono Ezio Antonioni, Gianni Falchi e Gualtiero Tugnoli.

L'incontro con Andra Bentini, dopo la sua scarcerazione nellʼagosto del 1943, contribuisce a completare la formazione politica di Mandini.

Al gruppo di giovani si unisce, coinvolto da Mandini stesso, anche lo zio Medardo Pezzoli e la sua abitazione diventa il luogo delle riunioni con Giacomino Masi. Entra poi nel FdG e, richiamato alle armi dalla RSI, decide di presentarsi per svolgere azione di propaganda fra i militari e recuperare armi per il movimento partigiano. Milita per alcuni mesi presso la caserma militare di via Castelfidardo. Il 28/05/1944, accompagnato dal padre di Bolelli, riesce a raggiungere in località Brento la brigata Stella rossa Lupo e a riunirsi con l'amico Oder Bolelli, con il quale il 22/7/44 partecipa al disarmo della caserma della GNR di Monzuno.

Dopo il 29/9/44, di nuovo a Bologna, entra a far parte della 7a brigata GAP Gianni Garibaldi.

La sera del 22/10/1944, impegnato in un'azione insieme ad Ernesto Sabattini, nei pressi di porta Lame, viene fermato da un posto di blocco di nazifascisti e muore in combattimento.

È stato insignito della laurea honoris causa in Ingegneria dallʼuniversità di Bologna e riconosciuto partigiano dal 13/9/43 al 22/10/44.

 

Porta Lame

Sabattini Ernesto

Giù