I giorni della libertà

05 luglio 1944: Bruno Monterumici e Vasco Mattioli
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05 luglio 1944: Adelmo Tosi
Lapide posta in Via Santo Stefano, 82/B, a ricordo del sacri...
12 luglio 1944: Via Pioppe
     Cippo in muratura con lapidino in marmo dedicato a...
14 luglio 1944: Massimo Meliconi
 Massimo Meliconi, nome di battaglia Gianni, (Bologna, 25 a...
21 luglio 1944: pasquali Paride
IN QUESTA CASA SI TEMPRO\'ALL\'ESEMPIO DELLA FEDE SOCIALISTA...
24 luglio 1944: Lino Ceranto
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25 luglio 1944: Don Ilario Lazzaroni
 A PERENNE RICORDODI DON ILARIO LAZZARONIDOTTORE IN LETTERE...
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Bandiera Irma

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Bandiera Irma, «Mimma», nasce lʼ8 Aprile 1915 a Bologna, dove è residente nel 1943.

Ha la licenza elementare.

Dopo aver aderito al PCI, appartiene alla 7ª brigata del Gruppo d'Azione Patriottica Gianni Garibaldi nella quale svolge la funzione di staffetta e di gappista. Catturata il 7 Agosto 1944, viene torturata per più giorni fino alla morte, avvenuta a Bologna il 14 Agosto 1944. Il cadavere è esposto dai fascisti sulla strada adiacente alla propria abitazione.

Riconosciuta partigiana dallʼ1 Ottobre 1943 al 14 Agosto 1944.

Al suo nome viene intestata lʼorganizzazione sappista della città di Bologna: 1a brigata Irma Bandiera Garibaldi e le viene conferita la medaglia dʼoro alla memoria con la seguente motivazione: «Prima fra le donne bolognesi ad impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si battè sempre con leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS tedesche, sottoposta a feroci torture non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo essere stata accecata, fu barbaramente trucidata sulla pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro luminoso per tutti i Patrioti bolognesi nella guerra di Liberazione». Meloncello, 14/8/1944. La federazione bolognese del PCI, il 4 Settembre 1944, pubblica un volantino nel quale, ricordando il sacrificio della Bandiera, incita i bolognesi ad intensificare la lotta contro i nazifascisti. Bologna, Argelato, S. Giorgio di Piano, Malalbergo e Molinella le hanno intestato una strada.

 

La lapide in via Marzabotto

La strada

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