I giorni della libertà

01 aprile 1944: Remigio Venturoli
Remigio Venturoli è prelevato dai fascisti nel panificio di...
01 aprile 1944: Via della Certosa (mura esterne)
Francesca Edera De Giovanni, Attilio Diolaiti, Egon Brass, D...
18 aprile 1945: Bonvicini Otello
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18 aprile 1945: Via Scandellara
Il gruppo di tredici partigiani appartenenti alla 7ª GAP Gi...
18 aprile 1945: Gruppi Pietro
       Gruppi Pietro. Nasce il 28...
21 aprile 1945: via Caravaggio
Descrizione LapideBentivogli GiuseppeVincenzi Sante
21 aprile 1945: Via Caravaggio
 NELLA NOTTE SUL 21 APRILE 1945GIUSEPPE BENTIVOGLI SOCIALIS...
21 aprile 1945: Liberazione Bologna
XXI APRILE 1945 – XXI APRILE 1970L\'ALBA DEL XXI APRILE 19...
21 aprile 1945: Porta Maggiore
  DA QUESTA PORTA,LA MATTINA DEL 21 APRILE 1945,ENTRARONO ...
25 aprile 1945: Via dello Scalo
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25 aprile 1945: Via Pietralata
Lapide alla memoria dei partigiani comunisti caduti nella Lo...
25 aprile 1945: Via della Crocetta
  Lapide dedicata ai tredici partigiani del rione caduti n...
25 aprile 1945: Medaglia d'Oro
   Descrizione lapide
25 aprile 1945: Via Giuseppe Bentivogli
La Lapide ricorda i nomi di trentatre caduti della zona di v...
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Bandiera Irma

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Bandiera Irma, «Mimma», nasce lʼ8 Aprile 1915 a Bologna, dove è residente nel 1943.

Ha la licenza elementare.

Dopo aver aderito al PCI, appartiene alla 7ª brigata del Gruppo d'Azione Patriottica Gianni Garibaldi nella quale svolge la funzione di staffetta e di gappista. Catturata il 7 Agosto 1944, viene torturata per più giorni fino alla morte, avvenuta a Bologna il 14 Agosto 1944. Il cadavere è esposto dai fascisti sulla strada adiacente alla propria abitazione.

Riconosciuta partigiana dallʼ1 Ottobre 1943 al 14 Agosto 1944.

Al suo nome viene intestata lʼorganizzazione sappista della città di Bologna: 1a brigata Irma Bandiera Garibaldi e le viene conferita la medaglia dʼoro alla memoria con la seguente motivazione: «Prima fra le donne bolognesi ad impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si battè sempre con leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS tedesche, sottoposta a feroci torture non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo essere stata accecata, fu barbaramente trucidata sulla pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro luminoso per tutti i Patrioti bolognesi nella guerra di Liberazione». Meloncello, 14/8/1944. La federazione bolognese del PCI, il 4 Settembre 1944, pubblica un volantino nel quale, ricordando il sacrificio della Bandiera, incita i bolognesi ad intensificare la lotta contro i nazifascisti. Bologna, Argelato, S. Giorgio di Piano, Malalbergo e Molinella le hanno intestato una strada.

 

La lapide in via Marzabotto

La strada

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