Toffano Vincenzo, «Terremoto», nasce il 25 Aprile 1925 a Gavello (RO).
Nel 1943 è residente a Bologna. È un operaio tornitore con la licenza elementare.
Nellʼinverno 1943-44 si reca in Veneto e milita nel battaglione Fergnani della brigata Mazzini della divisione Nannetti.
Nel marzo 1944, con Renato Romagnoli e altri partigiani bolognesi, torna a Bologna e milita nella squadra Temporale della 7ª brigata del Gruppo d'Azione Patriottica Gianni Garibaldi.
Il 9 Agosto 1944 fa parte della squadra di dodici uomini che assale il carcere bolognese e libera alcune centinaia di detenuti politici e comuni, travestito da prigioniero. Il 2 Settembre 1943 fa parte della squadra che entra nella polveriera di Villa Contri a Casalecchio di Reno e la fa saltare.
Il 29 Settembre, travestito da tedesco, entra con altri partigiani allʼHotel Baglioni - dove risiedono molti alti ufficiali tedeschi e numerosi gerarchi fascisti - e colloca una potente carica di tritolo, ma la bomba non esplode.
Il 18 Ottobre, con altri partigiani, tenta di nuovo l'impresa. Lʼesplosione è terrificante: lo stabile viene parzialmente demolito, provocando la morte di un numero imprecisato di ufficiali tedeschi e fascisti.
Il 7 Novembre, travestito da tedesco come altri partigiani, prende parte alla battaglia di Porta Lame, attaccando alle spalle tedeschi e fascisti per alleggerire la pressione sulla base acquartierata nellʼex macello. Dopo il proclama di Alexander deve abbandonare la base partigiana della squadra Temporale. A seguito di una delazione è catturato dai fascisti a casa della fidanzata il 5 o il 7 Dicembre 1944.
A S. Giovanni in Monte lo torturano a lungo per avere informazioni, poi, il 14 Dicembre 1944 viene portato, con decine di partigiani, a Sabbiuno di Paderno e ucciso.
Riconosciuto partigiano dal 24 Settembre 1943 al 14 Dicembre 1944.
Gli è stata conferita la medaglia dʼoro al valor militare con la seguente motivazione: «Partigiano di eccezionale valore, partecipava a tutte le più audaci imprese compiute dai gruppi di azione patriottica di Bologna. Particolarmente da menzionare la liberazione di 240 detenuti politici dalle carceri di S. Giovanni in Monte, lʼattacco alla sede del Comando tedesco, lʼassalto alla polveriera di Villa Contri. Arrestato dalle SS germaniche e barbaramente interrogato, mantenne contegno fieramente esemplare imponendosi alla considerazione ed alla ammirazione di un nemico non certo uso a gesti cavallereschi. Veniva, infatti, fucilato al petto e cadeva da prode nel nome dellʼItalia». Bologna 14 dicembre 1944. Al suo nome è stata intitolata una strada di Bologna.