Bruno Camellini, nome di battaglia “Slavo”, nasce a Zola Predosa il 5 settembre 1921. Svolge il servizio militare in Jugoslavia nel 9° Raggruppamento Artiglieria-Guardie di frontiera dal gennaio 1941 fino all’Armistizio.
Partigiano nella 63ª Brigata Garibaldi “Bolero”, milita nel battaglione guidato da Monaldo Calari che opera nella zona di Monte San Pietro.
Nell’ottobre del 1944 scende a Bologna e si aggrega alla 7ª Brigata GAP “Gianni” Garibaldi partecipando alla vittoriosa Battaglia di Porta Lame del 7 novembre dello stesso anno.
Il 15 novembre successivo si trova nella base partigiana di Piazza dell’Unità,5 nella Bolognina assieme ad altri diciotto compagni che vi si erano acquartierati dopo la battaglia della settimana precedente. I fascisti, con l’aiuto dei tedeschi e di vari mezzi blindati, accerchiano la piazza e avviano il rastrellamento nei palazzi della zona. Trovata chiusa la porta dove si erano nascosti i partigiani la sfondano. In quel momento dall’interno i gappisti iniziano a sparare e tentano la sortita scendendo dalle scale per raggiungere l’uscita. Camellini viene colpito a morte da un fascista, probabilmente ferito, che si era nascosto nell’appartamento a fianco alla base.
In quella che è stata chiamata la Battaglia della Bolognina pedono la vita altri cinque partigianii.